- 2018

Studio e Ricerca 2018

Ricerca bibliografica sui Beni Demoetnoantropologici Immateriali e Beni Demoetnoantropologici Materiali afferenti le due Province e avvio di una relativa  bibliografia ragionata presso le Biblioteche Provinciali di Salerno e di Avellino.



Teatro gruppo di Salerno

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L'indagine sul gruppo è stata proseguita nel 2018 e ha avuto un ulteriore incremento di documentazione in occasione della giornata di studi sui Musei nella rete con un contributo di Marzia Magliacane e Francesca Piro che hanno lavorato sui materiali di indagine, sbobbinatura delle registrazioni, consistenti in ricerche musicali e nella realizzazione di due LP.Infatti dal 1974 al 1978 i componenti del gruppo intraprendono delle giornate di ricerca sul campo, intervistando e registrando contadini,braccianti e proletari della provincia di SA.

Scaturiscono quindi informazioni sulla musica e sugli strumenti musicali utilizzati durante le manifestazioni liturgiche e non, con una particolare attenzione agli strumenti antichi quali la chitarra battente, la tammorra, la zampogna e la ciaramella. Ma anche informazioni su gli strumenti, le loro parti costitutive, la loro struttura, l'accordatura, la manutenzione. Nelle registrazioni effettuate è stato possibile individuare una prima raccolta di novene e zumparelli (sorta di tarantella usata come accompagnamento al ballo) con data 20 Dicembre 1974.



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Ricerca sulla zampogna

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La ricerca della zampogna si è proseguita anche nel 2018. Si è indirizzata alla realizzazione del progetto Musei nella rete: la zampogna in Provincia di Salerno. Sono state privilegiate aree come la Costiera Amalfitana, il Vallo di Diano, il Cilento e l’alto Sele, con sopralluoghi, contatti e documentazione, attraverso l’ausilio di riprese video, registrazioni ed interviste.

L'indagine coinvolgeva alcune realtà montane della Costiera Amalfitana come Scala, Ravello e Minori e le frazioni limitrofe; in quest'ultimo comune per esempio è emersa la presenza di una famiglia di zampognari : i Di Lieto, di Pontemeo, una frazione di Minori, con il capostipite Andrea Di Lieto ( II metà del XVIII secolo), poi Pantalone (fine Ottocento) e di seguito Andrea (figlio), Alfonso (nipote) e oggi Alfredo ed il fratello Giuseppe (pronipoti) a documentare l'attività di una famiglia di zampognari tra la fine del Settecento fino ad oggi.

Il lavoro era indirizzato anche a delineare la figura, l’attività e la produzione di Carmine Trimarco (1864-1953) di Polla, un importante costruttore, originario di Senerchia in provincia di Avellino, ma trasferitosi a Polla nel 1930 con la bottega paterna. Un’esperienza artigiana quella dei Trimarco oggi poco indagata, conosciuta solo attraverso la presenza dei manufatti, le zampogne e le ciaramelle realizzate da un’intera famiglia nel corso di buona parte del Novecento; una figura che oggi è solo ad appannaggio di una memoria mitica e per molti aspetti ancora lacunosa.


L'attività era volta a coinvolgere anche le Amministrazioni Comunali, i Musei Demo nonché le Associazioni culturali del territorio provinciale, per cui si è predisposta una scheda di censimento sulla zampogna e gli zampognari inviata a tutti i Soggetti sopra indicati per segnalare la presenza di botteghe artigiane (costruttori, laboratori), suonatori e festività liturgiche e non, ricorrenti nel corso dell’anno.

Il lavoro di ricerca sulla zampogna ha avuto un momento di confronto con la giornata di studi del 15 novembre 2018, presso il comune di Salerno, sul progetto Musei nella rete: la zampogna in Provincia di Salerno e relativa pubblicazione degli Atti realizzata nel dicembre 2018 con finanziamento della Regione Campania – U.O.D.2 Promozione e valorizzazione delle attività artistiche e culturali, anno 2018 (Graduatoria D:D: n. 863/2018).



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