Salerno - San Nicola della Palma
INQUADRAMENTO STORICO
Il complesso monastico di S. Nicola della Palma sorge in quell’area della città di Salerno che, nella documentazione medievale, è chiamata Plaium Montis per via della sua conformazione terrazzata che va ad aprirsi sul ripido pendio del colle Bonadies in cima al quale è ubicato il castello cosiddetto di Arechi. L’ambiente circostante è caratterizzato, infatti, da una geomorfologia in cui ampi terrazzamenti si alternano ad improvvisi balzi di quota e da un territorio ricco di acque sorgive, molto sfruttate sia dai numerosi insediamenti religiosi che popolarono quest’area di Salerno sia, captate in condutture, da altre strutture ubicate nella parte bassa della città. Oggi, gran parte di queste fonti risultano del tutto prosciugate.
Questa zona costituì, almeno a partire dalla seconda metà del IX secolo, un luogo assai rilevante per l’organizzazione urbanistica, per i collegamenti con i centri esterni nonchè per l’“immagine” della città.
Salerno in una veduta del 1703 di Giovanni Battista Pacichelli
Nel settembre 1061, il principe di Salerno Gisulfo II concesse all’ente monastico e al gastaldo una terra con casa in muratura presso la porta detta “de la Palma”, insieme a un altro terreno sul quale si stava costruendo un balneum, ovvero una struttura alimentata da acque correnti destinate al lavaggio del corpo, sito nella stessa zona, presso una delle fonti che, come si è detto, erano disseminate sul Plaium Montis, ovvero la sorgente conosciuta come aqua que dicitur de Palma, da cui derivò il nome della porta cittadina e dello stesso complesso di S. Nicola. I due importanti personaggi eressero dapprima, probabilmente già nel 1061, proprio su quel terreno, la chiesa di san Nicola alla quale si affiancò presto anche la struttura monastica.
Antico refettorio
Il balneum sorgeva sull’impianto di una struttura termale di età romana. Una procedura del genere non era insolita nel mondo medievale, anzi: i complessi termali antichi non sparivano del tutto, anche se perdevano senz’altro la loro funzione ed articolazione originarie passando, il più delle volte, sotto il controllo dei monasteri. Di conseguenza, l’atto del lavarsi assumeva una dimensione religiosa e morale in quanto rappresentava, simbolicamente, la purificazione dal peccato prima di approcciarsi ai luoghi sacri o alle celebrazioni liturgiche. Ma non solo: l’utilizzo del balneum aveva anche scopi terapeutici. Soprattutto nella regola benedettina era fortemente raccomandata la frequentazione dei balnea per i monaci infermi. Di conseguenza, il balneum di S. Nicola della Palma costituisce un monumento di inestimabile importanza, non solo in quanto elemento peculiare nella vita quotidiana all’interno del monastero ma anche perché rappresenta una delle poche e più antiche testimonianze di tali strutture del Mezzogiorno medievale.
LE INDAGINI ARCHEOLOGICHE E LE FASI DI VITA DEL COMPLESSO
Gli interventi di scavo archeologico, effettuati insieme ai lavori di restauro e consolidamento di San Nicola della Palma, hanno permesso di approfondire sia le fasi precedenti al complesso monastico sia le fasi relative alla vita del convento stesso.
Capitello di epoca medievale
Sono stati evidenziati ed indagati un edificio di età tardo-antica che aveva un grande terrazzamento a monte dell’attuale convento ed una struttura connessa ad un’area di cortile che costituiva una struttura termale; quest’ultima, caratterizzata da ambienti con forma ad “L” disposti intorno al cortile, trova confronti con edifici di età tardo imperiale anche nell’area del Mediterraneo Orientale. Questa struttura termale, molto probabilmente, era riferibile ad una abitazione di età tardo-antica che doveva trovarsi proprio sulle pendici del colle Bonadies.
L'ingresso del balneum medievale
Scorcio del balneum
In un momento successivo, con la fine dell’età romana, le terme furono, molto probabilmente, abbandonate per poi essere riprese e riattivate all’interno del Convento di San Nicola con la realizzazione di alcune opere che garantirono la connessione con la struttura e, in qualche modo, la possibilità di un loro utilizzo.
Quindi, quando il convento nacque ed iniziò ad operare, le sue prime celle furono sistemate al di sopra degli ambienti caldi delle terme romane e ad essi collegate; infatti, attraverso dei tubuli di terracotta inseriti nelle strutture a volta che sorreggono i pavimenti delle celle, era garantito il riscaldamento delle celle stesse. Da queste ultime, attraverso una scaletta in pietra si raggiungeva, invece, la parte fredda delle terme.
Il sistema di riscalmento ad ipocausto
Sembrerebbe, quindi, altamente probabile che le terme fossero utilizzate nell’ambito di una procedura di cura dei malati, attraverso l’uso del vapore e del contrasto caldo-freddo, che poteva alleviare e curare taluni malanni.
La struttura del balneum funziona all’interno del convento e costituisce una parte fondamentale nella prima fase; poi, dall’analisi della documentazione scritta e dei dati di scavo, sappiamo che la struttura termale continuava, almeno fino al 1200 circa ad essere utilizzata e ad essere interessata da interventi di restauro, per poi essere abbandonate nel XIV secolo.
Passaggi interni e intersezioni tra antico e moderno
Dopo la fase benedettina, terminata intorno agli inizi del XV secolo, il monastero fu occupato dai frati Francescani che continuarono a mantenere in vita quell’importante funzione assistenziale del luogo.
Oggi, l’ex Convento di San Nicola è sede della Fondazione EBRIS (EUROPEAN BIOMEDICAL RESEARCH INSTITUTE OF SALERNO), nata nel 2012 da un’iniziativa comune della Fondazione Scuola Medica Salernitana e del Massachussets General Hospital della Harvard University, con l’intento di unire la promozione dei valori e delle tradizioni scientifiche e culturali proprie dell’antica Scuola Medica Salernitana all’attività didattica e di ricerca medica internazionale portata avanti dal MGH.
Per vedere il video in cui si racconta la storia dell'ex Convento di San Nicola della Palma di Salerno, realizzato nell'ambito della iniziativa digitale "Salerno Musei in Rete", clicca QUI