- 2017
Studio e Ricerca 2017
Ricerca bibliografica sui Beni Demoetnoantropologici Immateriali e Beni Demoetnoantropologici Materiali afferenti le due Province e avvio di una relativa bibliografia ragionata presso le Biblioteche Provinciali di Salerno e di Avellino.
Minori - Settimana di Pasqua 2017
Festa liturgica del giovedì e venerdì santo.
Partecipazione con documentazione video, sonora e fotografica della processione dei Battenti di Minori.
Bene demoetnoantropologico immateriale MIBAC, I canti dei Battenti di Minori cominciano dal Giovedì Santo. Il loro canto è diviso per i differenti toni, detti ‘e vascie (di sotto) e ncoppe (di sopra), una definizione che nasce dalla presenza di due confraternite anticamente attive sul territorio, la prima ubicata in pianura, l’altra nella zona collinare del paese.
La processione si svolge lungo le vie cittadini per concludersi, poi, in tarda serata nella Basilica di Santa Trofimena.
I peccatori incappucciati, sfilano poi alle le prime luci dell’alba del Venerdì Santo. Intorno alle cinque del mattino i Battenti raggiungeranno con il loro canto anche le frazioni più lontane dal centro cittadino, per poi tornare in Basilica intorno mezzogiorno per intonare l’ultima penitenziale.
La tradizione del canto dei Battenti è uno dei costumi più antichi di tutta la Costiera Amalfitana.
Galleria fotografica :
Archivio fotografico, Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, materiale audio-visivo a cura di Antonio Giordano.
Turniata – San Vito di Ricigliano
La Turniata di San Vito di Ricigliano (SA) è uno dei riti più antichi che si svolge il 15 giugno in occasione dei festeggiamenti di San Vito. La giornata inizia poco dopo l'alba, quando le greggi sfilano per le strette vie del paese fino a raggiungere la cappella del Santo. Essi turnano, da qui il nome del rito, girando tre volte intorno alla cappella, come auspicio di abbondanza, crescita e prosperità. Se durante la corsa qualche capo entra in chiesa diviene proprietà del Santo.
Partecipazione con documentazione video, sonora e fotografica.
Galleria fotografica :
Archivio fotografico, Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, materiale audio-visivo a cura di Antonio Giordano.
Un patrimonio culturale della città : Il Teatrogruppo di Salerno
L'indagine si è svolta presso gli archivi documentari della Fondazione Filiberto e Bianca Menna a Salerno, quelli video-sonori di Carlo Vassallo, componente del gruppo, e dell' Archivio sonoro della Campania presso l’Archivio di Stato di Napoli, in merito all'attività svolta dal gruppo nel campo antropologico, artistico e teatrale negli anni ’70 del Novecento.
Il progetto Un Patrimonio culturale della città: Il Teatrogruppo di Salerno 1968-1978 intende avviare la procedura per il riconoscimento del Teatrogruppo di Salerno a Patrimonio Culturale della Città.
Tra la fine degli anni '60 e per buona parte del decennio successivo, il Teatrogruppo svolse una vasta attività culturale che ottenne significativi riconoscimenti nazionali e internazionali. In quel contesto cittadino animato da un vivissimo fermento culturale, in cui tra l'altro era forte il dialogo dell'Università con le città, si svolsero quattro edizioni della Rassegna Internazionale di Teatro Nuove Tendenze e a dirigere quelle rassegne furono chiamati elementi di spicco nel panorama culturale italiano: Giuseppe Bartolucci, Filiberto Menna e Achille Mango.
Proprio in quegli anni il Teatrogruppo si mosse tra sperimentazione teatrale, ripresa critica delle esperienze nazionali di folk revival, ricerca sul campo dei patrimoni di musica popolare in aree geografiche quali il Cilento, l'Agro Nocerino-Sarnese e l'Irpinia delineando un campo di indagine e sperimentazione tra musica, teatro e fotografia.
Il teatro di ricerca, il teatro di strada, il teatro di animazione con i bambini, gli spettacoli e le produzioni musicali come i due LP, con lo straordinario contributo grafico e vocale di Gelsomino D'Ambrosio sulla musica popolare della Provincia di Salerno ed Avellino, sono stati gli aspetti più significativi del Teatrogruppo di Salerno.
Pur chiusa l'esperienza alla fine degli anni '70, il Teatrogruppo di Salerno ha lasciato memoria di sé non solo entro i termini di una ricostruzione storica della vita culturale della città, ma anche in filoni di ricerca e approfondimento portati avanti negli anni successivi da alcuni dei suoi membri, come da altri gruppi e attività che si richiamarono a quelle esperienze.
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Musica popolare: Zampogne e Ciaramelle
Il lavoro sulla musica popolare in provincia di Salerno è indirizzato alla realizzazione del progetto Musei nella rete: la zampogna in Provincia di Salerno, uno studio che si sta sviluppando attraverso l’individuazione di zampognari in alcune aree della provincia di Salerno
Il progetto: Musei nella rete: la tradizione zampognara in provincia di Salerno nasce dalla volontà di affrontare in modo sistematico, lo studio e la divulgazione scientifica degli strumenti aerofoni popolari, zampogne e ciaramelle, sul territorio in provincia di Salerno. Un' ipotesi progettuale tesa a valorizzare un patrimonio culturale connesso al territorio provinciale salernitano che lo disegna, qualificandolo nelle sue realtà e nelle sue vocazioni.La zampogna con la ciaramella, strumenti della tradizione, esprimono la musicalità delle comunità pastorali e contadine e documentano, nell'accompagnare riti e solennità liturgiche e ordinari del ciclo dell'anno, un aspetto precipuo dell'attività umana. In tale prospettiva il settore Demoentoantropologico sta elaborando la creazione di un Database atto a instaurare un legame tra Amministrazioni Comunali, Musei ed Associazioni presenti sul territorio; un vero e proprio sistema Rete capace di generare valore condividendo un progetto con regole e direttive che vada oltre le contrapposizioni locali e comporti l'aggregazione di diversi attori per un fine ultimo, qual'è il rilascio di una tradizione musicale, di un'attività artigianale e la sua trasmissione alle nuove generazioni.
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