Salerno - Villa romana in località San Leonardo

Introduzione

La fascia litorale orientale della città di Salerno, oggi in costante espansione soprattutto sotto il profilo industriale, in età romana,invece, era utilizzata come zona di impianto di ville suburbane.

La salubrità e l’amenità della costa salernitana erano già note ai Romani che, come sulla più celebre sorrentina, vi avevano impiantato, fin dal III secolo a.C., le sedi del loro otium, lontano dal clamore dell’urbe ma sufficientemente vicino da potervi fare rientro, all’occorrenza, in tempi brevi.

La zona orientale di Salerno si popolò, così, di villette che, sfruttando spesso i terrazzamenti naturali, si distendevano con le stanze di soggiorno aperte sull’ampia visione del golfo salernitano. Se la nascita di molte di queste ville, più o meno vicine alla costa, costituisce un fenomeno indipendente dalla nascita della città romana, è chiaro che la fondazione di Salernum all’inizio del II sec. a.C., in qualche modo, influì sul territorio, se non altro per la creazione, in epoca imperiale, di una strada costiera di collegamento. Sono stati individuati, ma purtroppo non preservati, lungo la fascia costiera della città tra Torrione e Torre Angellara, resti di altre ville e residenze rustiche . L’unica villa emersa in seguito ad indagini archeologiche è quella in località San Leonardo, ai piedi di una suggestiva rupe calcarea.


SAN LEONARDO_RUPE CALCAREA

La rupe calcarea vista dalla villa


La villa: fasi di vita ed articolazione

L’impianto della villa in località San Leonardo, che si colloca tra la fine del II sec. a.C. e gli inizi del I sec. d.C., fu distrutta dall’eruzione vesuviana del 79 d.C. Per la sua posizione ai piedi di una collina che delimita un’ampia pianura costiera, in un’area ben collegata, unisce le caratteristiche della villa rustica con quelle della villa d’otium.

L’edificio si sviluppa sfruttando i diversi livelli terrazzati e segue l’orientamento di un importante asse stradale la cui massicciata, relativamente alla fase tardo-antica, è stata individuata all’incrocio della via San Leonardo con la SS18.


VILLA SAN LEONARDO 1 VILLA SAN LEONARDO 2

Ambienti della villa


Nella prima fase, gli ambienti di servizio sono separati da un giardino/ninfeo accessibile da un corridoio, originariamente pavimentato in opus spicatum, prospiciente un muro di terrazzamento, inglobante un acquedotto e scandito da nicchie intonacate in rosso, dotate di sbocchi dell’acqua che alimentavano, a loro volta, anche la vasca del ninfeo. Questa fontana monumentale era arricchita, presumibilmente, da una torretta laterale, aperta nel muro perimetrale del giardino. Alcuni elementi recuperati dallo strato dei crolli o ancora in situ fanno pensare che la fontana fosse coronata da un colonnato superiore e da una frons scenae impostata sul bordo della vasca. Quando l’edificio fu colpito da un non ben chiaro evento distruttivo, probabilmente un terremoto o una frana, la vasca fu completamente obliterata ed il giardino/ninfeo trasformato in un deposito di dolia (grandi contenitori per le derrate alimentari). Nella torretta fu installata una fornace per la produzione di laterizi, necessari per il restauro della villa a seguito dei danneggiamenti.

Quando, nel 79 d.C., si verificò la famosa eruzione pliniana, quella che distrusse Pompei, Ercolano e gli altri vicini siti vesuviani, la villa di San Leonardo era già parzialmente in una fase di abbondono graduale. Gran parte dei dolia, infatti, erano già stati asportati in un momento precedente. Inoltre, anche dopo l’eruzione, lo strato dei lapilli non fu asportato totalmente e segnò il definitivo abbandono della fornace e dell’acquedotto, la cui fonte d’acqua che lo alimentava era stata, probabilemente, deviata o obliterata per effetto dell’eruzione.

In età tardo antica (IV-VI secc. d.C.), la villa conobbe una fase di riutilizzo in chiave insediativa. L’area del giardino fu utilizzato, ancora una volta, per il deposito di dolia.

Dal VII secolo l’area fu destinata a sepolcreto di un vicino villaggio.

La villa è attualmente chiusa al pubblico

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