Positano (SA) - Villa Romana
Nel cuore della caratteristica cittadina di Positano (SA), in costiera amalfitana, è visibile una porzione di una lussuosa villa romana di prima prima età imperiale, ovvero riconducibile ad un periodo compreso tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Questa residenza costituisce un patrimonio archeologico di straordinario valore riscoperto nel 2003, durante alcuni lavori edili, ed intercettato, a circa 10 metri di profondità, sotto il complesso monumentale della attuale Chiesa di Santa Maria Assunta.
Dalla sua esistenza si aveva già notizia a partire dalla metà del XVII secolo, quando Karl Weber, ingegnere della guardia reale borbonica, appuntò in una sua relazione della presenza, nella baia di Positano, dei ruderi di un edificio antico con pavimenti musivi e pitture parietali sotto la chiesa madre. Più tardi, un archeologo collaboratore di Amedeo Maiuri, Matteo Della Corte, ipotizzò che quei resti in realtà fossero riconducibili alla villa di proprietà di un uomo vicino all’imperatore Claudio, un certo Posides Claudi Caesaris libertus.
Il complesso residenziale, che si sviluppava su più piani e degradava verso il mare con un sistema di rampe e terrazze, fu distrutto e abbandonato in seguito alla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C., la stessa che devastò le città di Pompei ed Ercolano. Un consistente deposito di ceneri si formò sui monti retrostanti e con l’attivazione poi di piogge alluvionali che seguirono l’evento eruttivo, una colata di fango si incanalò lungo il fondovalle investendo la villa, già allora in corso di restauro dopo i danni causati dal sisma che colpì la zona nel 62 d.C.
La villa romana di Positano rappresenta un tipico esempio di residenza marittima di lusso, una tipologia particolarmente diffusa, in quel periodo, sulla fascia costiera campana.
La Campania, infatti, era meta molto ambita dagli imperatori, dai politici e, in generale, da personaggi eminenti romani, che la sceglievano proprio come sede delle loro vacanze. Vi facevano costruire ville sontuose, raggiungibili da mare, in cui soggiornare nel periodo estivo, lontano dagli officia/negotia della vita pubblica della città, e dove dedicarsi al riposo e all’Otium tra mare, fonti termali, giardini e ricchi ambienti affrescati con spettacolari vedute sul paesaggio costiero.
La porzione di villa attualmente aperta al pubblico e rilevata in corrispondenza della cripta della chiesa madre corrisponde a quello che si ritiene possa essere un settore di una delle sale da pranzo, di circa 30 metri quadrati, di una delle sale da pranzo (triclinium) che, attraverso un peristilio porticato dotato di colonne di laterizio stuccate in rosso di cui si conservano alcuni frammenti, si apriva direttamente sulla baia di Positano.
Si tratta di un ambiente di elevata suggestione architettonica che è possibile osservare dal pavimento, a mosaico bianco bordato da una doppia fascia nera, al soffitto, di cui si rilevano le tracce dei vuoti lasciati dalle travi lignee, per un’altezza complessiva di 5 metri.
Le due pareti conservate, quella nord e quella est, contigue, presentano una struttura muraria in opera cementizia con parametro in opera reticolata la cui superficie è rivestita da pitture parietali su affresco nel cosiddetto Quarto Stile pompeiano (50-79 d.C.) con architetture a più piani nella tipica tripartizione in zoccolo, zona mediana e superiore.
La parte bassa, a fondo rosso, è divisa in pannelli e riquadri: vi si rilevano un’edicola con tetto a conchiglia, ma anche delfini, pantere, un grifo e un pegaso alato.
La zona mediana è ripartita in pannelli di colore giallo, ornati da ghirlande, alternati a scorci architettonici bianchi arricchiti da quadretti con scene mitologiche, come quello sulla parete est, con il centauro Chirone che impartisce lezioni di musica al giovane Achille.
La zona superiore dell’affresco è decorata con edicole prospettiche: sulla parete nord la scenografia architettonica è parzialmente coperta da un tendaggio verde su cui, a rilievo in stucco bianco, sono raffigurati elementi fantastici (mostri marini, delfini guizzanti e amorini); sulla parete est la tenda è riavvolta permettendo di cogliere le architetture raffigurate e, in particolare, una inedita veduta prospettica di un palazzo che si svilippa su tre livelli con porta d’ingresso in legno appena socchiusa, balcone sorretto da mensole a volute al primo piano e un ampio loggiato che si apre al secondo piano sostenuti da altissime colonne istoriate. Nell’angolo Nord-Ovest dell’ambiente triclinare è stato, infine, scoperto un armadio blindato in legno e ferro, chiuso ermeticamente da una lunga sbarra metallica: al suo interno sono stati ritrovati, come tesaurizzati, diversi recipienti in bronzo (oinochoai, cistae, brocche) ed oggetti d’uso quotidiano legati al rituale del simposio e tutti esposti in apposite vetrine nell’ambiente ipogeo ora aperto al pubblico.
MUSEO ARCHEOLOGICO ROMANO
Piazza Flavio Gioia, 7 - 84017 Positano (SA)
Infoline (WhatsApp): +39 331 208 5821
Mail: ticketoffice@marpositano.it
Sito Web: www.marpositano.it
ORARI DI APERTURA:
Dal 1° aprile al 31 ottobre, lunedì-domenica, dalle 09.00 alle 21.00;
Dal 1° novembre al 31 marzo, lunedì-domenica, dalle 10.00 alle 16.00.